“Dall’incontro tra due strordinarie personalità, l’artista Merz e il galleri- sta-editore Lucio Amelio, scaturisce un libro in cui la sfrontatezza visuale è accentuata da un uso prorompente del rosso e del nero, colori che spesso ricorrono nei libri di Merz. La scrittura e il disegno, senza gerarchie, si rincorrono tra le pagine occupandone l’intero spazio visivo dopo aver esautorato ogni altro elemento costitutivo del libro (frontespizio, indice, ecc.) e relegato persino il nome dell’autore al colophon” (Giorgio Maffei).