“Nella poetica di Anselmo ricorre l'accostamento di materiai di valenza contraria allo scopo di ottenere il massimo di tensione e di significato e per visualizzare «la forza di un'azione l'energia di una situazione o di un evento». Anche in «Leggere» il carattere tipografico della parola si riduce progressivamente, pagina dopo pagina, fino alla totale illeggibilità, per riprendere subito dopo una dilatazione talmente vistosa da saturare l'intero campo visivo del libro e ridursi nuovamente all'incomprensione divenendo totalmente nero. L'opera-libro - con a sua capacità di introdurre l'elemento temporale dovuto allo sfogliare le pagine - diventa luogo ideale per la riflessione di Anselmo sulla contrapposizione tra il visibile e l'invisibile, per esplorare i limiti estremi del tutto e del nulla, del pieno e del vuoto". (Maffei 2007)