“Il primo libro di Pistoletto riasssume in sé, anche per la scelta tipografica tanto dimessa quanto raffinata (solo testo e soppressione di ogni ausilio visuale), le poetiche e le tensioni che i «poveristi» cercheranno di esprimere fin dal loro esordio... Il testo è suddiviso in due capitoli intitolati «La speculazione» e «L’essere», capisaldi della dualità dell’uomo” (Giorgio Maffei, «Libri e documenti. Arte Povera 1966-1980», Mantova, Edizioni Corraini, 2007: pag. 162). “L’uomo ha sempre tentato lo sdoppiamento di se stesso per cercare di conoscersi. il riconoscere la propria immagine nello stagno d’acqua come nello specchio, è forse una delle prime vere allucinazioni a cui l’uomo è andato incontro...” (Michelangelo Pistoletto).