Keith Haring / K. Haring 1986
HARING Keith (Reading 1958 - New York 1990)
Schildeijn, tekeningen en een velum. Paintings, drawings and velum, Amsterdam, Stadeliik Museum, 1986, 30,5x25,5 cm., paperback, 83-(1) (4 appendice), color illustrated cover, 24 color plates and 50 b.w. plates and illustrations (some double-page) with works and photographic images by K. Haring. Writings by: Wim Beeren, Jeffrey Deitch, Paul Donker Duyvis. Design and layout by Daphne Duijvelshoff. Dutch - English text. Attached is a four-page appendix with 8 color and b.w. illustrations. of works not present in the catalogue. Exhibition catalogue. (Amsterdam, Stedelijk Museum, 13 March - 12 May 1986). [Bibliography: Gruen 2007: pp. 164-165; Haring 2007: pag. 132; Sussman 1998: pag. 290; Tonini 2008: n. 28, pag. 38].
HARING Keith (Reading 1958 - New York 1990)
Schildeijn, tekeningen en een velum. Paintings, drawings and velum, Amsterdam, Stadeliik Museum, 1986, 30,5x25,5 cm., paperback, 83-(1) (4 appendice), color illustrated cover, 24 color plates and 50 b.w. plates and illustrations (some double-page) with works and photographic images by K. Haring. Writings by: Wim Beeren, Jeffrey Deitch, Paul Donker Duyvis. Design and layout by Daphne Duijvelshoff. Dutch - English text. Attached is a four-page appendix with 8 color and b.w. illustrations. of works not present in the catalogue. Exhibition catalogue. (Amsterdam, Stedelijk Museum, 13 March - 12 May 1986). [Bibliography: Gruen 2007: pp. 164-165; Haring 2007: pag. 132; Sussman 1998: pag. 290; Tonini 2008: n. 28, pag. 38].
HARING Keith (Reading 1958 - New York 1990)
Schildeijn, tekeningen en een velum. Paintings, drawings and velum, Amsterdam, Stadeliik Museum, 1986, 30,5x25,5 cm., paperback, 83-(1) (4 appendice), color illustrated cover, 24 color plates and 50 b.w. plates and illustrations (some double-page) with works and photographic images by K. Haring. Writings by: Wim Beeren, Jeffrey Deitch, Paul Donker Duyvis. Design and layout by Daphne Duijvelshoff. Dutch - English text. Attached is a four-page appendix with 8 color and b.w. illustrations. of works not present in the catalogue. Exhibition catalogue. (Amsterdam, Stedelijk Museum, 13 March - 12 May 1986). [Bibliography: Gruen 2007: pp. 164-165; Haring 2007: pag. 132; Sussman 1998: pag. 290; Tonini 2008: n. 28, pag. 38].
“Nella primavera del 1986, la mostra dell’anno precedente al museo di Bordeaux fu trasferita al museo Stedelijk di Amsterdam. (...) C’erano però due nuove installazioni. (...) Tutto il resto veniva dalla mostra di Bordeaux, compreso un disegno che venne rubato durante l’inaugurazione e di cui si parlò poco. Il disegno era parte di una serie e rappresentava un tizio bianco che si scopava un tizio nero. Il museo fornì a tutta la stampa una riproduzione del disegno e la cosa non creò alcun problema. Per loro non rappresentava un shock, non c’è praticamente nulla che possa scioccare Amsterdam! Così tutto il paese vide il disegno rubato, che alla fine fu anche restitutito. L’inaugurazione fu anche più divertente di quella di Bordeaux e (...) la mostra fu visitata da un enorme numero di persone. Per me fu un esperienza travolgente: sentii davvero di avere realizzato qualcosa di importante” (Haring in Gruen 2007). “La mostra causò qualche polemica perchè qualcuno, soprattutto persone appartenenti all’establishment artistico olandese, non era molto contento del fatto che i lavori di Keith venissero esposti nel museo. In molti pensavano che Keith fosse un graffitaro e i graffiti dovevano stare in strada, non in un museo. Ma alle polemiche eravamo abituati e spiegammo che il nostro obiettivo era quello di mostrare quel che succedeva nel mondo dell’arte, indipendentemente dai luoghi in cui le gente pensava che certe opere d’arte dovessero stare. Una delle coste più belle furono i workshop che Keith tenne per le migliaia di bambini che vennero al museo. Per loro Keith era un grande eroe e la sua capacità di comunicare con i più piccoli era straordinaria. Non avevo mai visto niente di simile! Quel che è certo è che Keith fa parte della storia dell’arte.” (Dorine Mignot in Gruen 2007).